


Doveva essere un fiore all’occhiello dell’hinterland etneo e invece la nuova struttura di Protezione civile di San Giovanni La Punta, ancora incompleta, versa in uno stato di degrado.
La recinzione che dovrebbe impedire l’accesso all’edificio è in più punti divelta. Già dall’esterno la struttura appare fatiscente: vetri rotti, erbacce a ostruire l’ingresso, pannello elettrico abbandonato. Chi osasse entrare nell’edificio, troverebbe i segni di un cantiere improvvisamente abbandonato e di un luogo poi utilizzato come rifugio.
La recinzione che dovrebbe impedire l’accesso all’edificio è in più punti divelta. Già dall’esterno la struttura appare fatiscente: vetri rotti, erbacce a ostruire l’ingresso, pannello elettrico abbandonato. Chi osasse entrare nell’edificio, troverebbe i segni di un cantiere improvvisamente abbandonato e di un luogo poi utilizzato come rifugio.
Le pareti delle stanze, dotate di impianto elettrico e già in gran parte dipinte, sono adesso imbrattate. Alcune ancora ospitano impalcature e attrezzi da lavoro. Cavi scoperti penzolano dal soffitto. Più su, nel corpo centrale dell’edificio, esposto alle intemperie, anziché il pavimento si calpestano i sassi che dovrebbero costituire la massicciata. L’altro padiglione si apre con uno spazio verosimilmente adibito a “zona ristoro”: sono ancora visibili tavole e secchi usati come sedili e la brace di fronte. Anche qui imbrattate le pareti, ma anche i vetri delle finestre. All’esterno, abbandonati nel terreno, altri strumenti e materiali edili.
L’edificio si trova in queste condizioni ormai da due anni. Allora, infatti, a seguito del fallimento della ditta appaltatrice, i lavori furono sospesi, quando era stato eseguito circa il 70% delle opere previste dal progetto, finanziato con 2 milioni e mezzo di euro. Dopo la perizia di stima dei lavori eseguiti, il Comune di San Giovanni La Punta ha emesso il certificato di liquidabilità, che ha consentito di chiudere la parte amministrativa della pratica. Tocca adesso al Dipartimento regionale di Protezione civile finanziare, appaltare e sovrintendere ai lavori fino al loro completamento.
L’edificio si trova in queste condizioni ormai da due anni. Allora, infatti, a seguito del fallimento della ditta appaltatrice, i lavori furono sospesi, quando era stato eseguito circa il 70% delle opere previste dal progetto, finanziato con 2 milioni e mezzo di euro. Dopo la perizia di stima dei lavori eseguiti, il Comune di San Giovanni La Punta ha emesso il certificato di liquidabilità, che ha consentito di chiudere la parte amministrativa della pratica. Tocca adesso al Dipartimento regionale di Protezione civile finanziare, appaltare e sovrintendere ai lavori fino al loro completamento.
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