giovedì 12 maggio 2011

Catania calcio, una stagione tra luci ed ombre

CATANIA. Con la salvezza ormai acquisita, grazie alla prima vittoria stagionale in trasferta per 2 -1 sul difficile campo di Brescia, per il Catania calcio è tempo di bilanci. Anche se l’obiettivo di inizio stagione è centrato, c’è da considerare il modo in cui è stato raggiunto. Come nelle passate stagioni, è avvenuto il cambio di allenatore “in corsa” (Simeone per Giampaolo), sintomo di un’errata programmazione iniziale. Risulta essere proprio questo il tallone d’Achille della società gestita dal presidente Pulvirenti. Se da un lato, grazie all’ottimo lavoro svolto dal ds Lo Monaco nello scoprire talenti sparsi per il mondo come Vargas e Martinez, ceduti a un prezzo triplicato a società più blasonate, dall’altro la mancanza di continuità nella guida tecnica non permette al Catania di avere un progetto di gioco ben definito. I risultati ottenuti quest’anno confermano questa lacuna. Lo dimostrano i soli 9 punti ottenuti fuori casa sui 43 di classifica, segnale evidente di mancanza di personalità dei rossazzurri lontani dal pubblico amico. Tra le note più liete ricordiamo l’ottima stagione del centrale difensivo argentino Silvestre che con i suoi 4 goal in campionato attira su di sé le attenzioni di società importanti, come Lazio e Fiorentina. Eccellente l’acquisto di Bergessio, attaccante prelevato dal Saint Etienne nel mercato di riparazione per sostituire Mascara, andato a cercare gloria a Napoli. Mercato di Gennaio in cui la squadra è stata puntellata anche con gli acquisti del centrocampista Lodi e dell’esterno destro Schelotto.

La necessità di rafforzare la squadra con la finestra di mercato indica gli errori di valutazione di precampionato. Stagione iniziata, infatti, col tecnico Giampaolo, ottimo sotto l’aspetto tattico, ma poco vicino dal punto di vista caratteriale all’ambiente catanese. Lo dimostra il feeling mai sbocciato con pubblico, giocatori e società. Non a caso la rescissione del contratto è stata consensuale.

Con l’arrivo del mister Simeone la squadra ha forse perso qualcosa sotto l’aspetto tecnico, ma ha ritrovato la grinta dell’era Mihaijlovic. Lo dimostrano risultati importanti come il 4 – 0 casalingo nel derby col Palermo e il 2 – 2 ottenuto al 95’ a Torino con la Juve. Dopo l’ennesima stagione tribolata con permanenza in serie A agguantata nelle ultime partite, per il Catania calcio è arrivato il momento di fare il salto di qualità. Bisogna investire in maniera mirata, rafforzare il settore giovanile e, soprattutto, dare alla squadra un’impronta di gioco chiara e duratura per puntare a traguardi più prestigiosi che una piazza come Catania decisamente merita.

M. Gabriella Puglisi

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